venerdì 16 maggio 2008

Indagini Chiuse

LE INDAGINI SU BRUSHWOOD SONO STATE CHIUSE. FINALMENTE!
LA CITTA' E LE SUE ISTITUZIONI L'AVEVANO CHIESTO DA TEMPO E LA RISPOSTA ANCHE SE TARDI, E' ARRIVATA.
LA DOMANDA ORA E': CHE COSA STA A FARE IL GIOVANE FILOSO SPOLETINO MICHELE FABIANI NEL SUPERCARCERE DI SULMONA VISTO CHE LE INDAGINI SONO CHIUSE ?
Ci sono accuse non provate, Michele non ne ha di diverse che non siano state attribuite a qualcuno degli altri indagati.
I pericoli di fuga non sono stati mai utilizzati dagli inquirenti, chiuse le indagini i pericoli di inquinamento delle prove non ci sono più; della casistica che giustifica per legge gli arresti cautelari rimane la reiterazione del reato. Ma tutti sanno, magistrati compresi, che in questa inchiesta non ci sono armi, non ci sono covi, non ci sono finanziamenti, non ci sono associazioni di nessun tipo.
Ogni persona garantista, non pregiudizialmente schierata, in uno stato che si vuole democratico, semplicemente mettendo in fila i fatti così abbiamo fatto noi, e misurando questa vicenda con quello che accade a livello di giustizia in tutta Italia, non può che dire, assurdo che Michele resti in carcere senza processo e senza condanna !
Siamo in attesa che i Magistrati si esprimano su di una nuova richiesta di scarcerazione avanzata dalla difesa, crediamo che la chiusura delle indagini dia motivo anche formale ai giudici di cambiare le decisioni finora negative su Michele.
Ma al di fuori dei soggetti interessati dalla vicenda, nei ruoli istituzionali, tornano con veemenza atteggiamenti giornalistici inaccettabili e sfacciatamente partigiani, e noi non ci stiamo.
Di fronte ad una vicenda come questa si può essere colpevolisti o innocentisti. Il Comitato 23 ottobre che conosce ogni passo della vicenda ben sa della loro innocenza, di un teorema terrorista basato sull'ipse dixit, il principio d'autorità e niente affatto suffragato da fatti concreti, e ritiene a ragion veduta che Michele fino ad ora sia stato circoscritto nel supercarcere di Sulmona, per le sue idee, per le sue letture, per i suoi scritti e per la sua attività politica; diritti, non reati, ma così va questa nostra democrazia. Di questo diremo nella quarta parte della controinchiesta che alleghiamo a questa presa di posizione.
Ora però vogliamo reagire contro quella stampa colpevolista, pregiudiziale e propagandista che è tornata alla carica, cogliendo l'occasione della chiusura delle indagini per rinfilare tutte le "perle" dei mesi scorsi.
Si è colpevolisti ? Lo si dica apertamente, non si faccia finta di essere giornalisti al di sopra delle parti.
Ogni uomo di lettere e nel Comitato 23 Ottobre ce n'è più di uno, riconosce facilmente i messaggi che si vogliono fare arrivare al lettore, quelli espliciti e quelli impliciti. E qui torna a fare "bella figura" la solita Ilaria Bosi, che ha cambiato casacca ( ora scrive sul Messaggero ) ma non ha certo cambiato modo di lavorare.
Un articolo il suo chiarissimo: 1) le indagini hanno confermato le accuse, 2) la solidarietà è diminuita, 3) Si sono date notizie esagerate sull'operazione .
Alcuni esempi. Pone il dubbio sui numeri dei partecipanti alle manifestazioni. Vuole fare la giornalista seria, si guardi foto e filmati, ne abbiamo in abbondanza, e avrà la risposta.
I numeri dei mezzi e degli uomini impiegati sono stati lievitati ( ad arte ?), 108 uomini incappucciati e 4 elicotteri. Per quanto riguarda gli incappucciati, li ha incappucciati lei (e i giornali, che hanno "sparato" foto di carabinieri incappucciati a dosi massicce su tutti i quotidiani ) visto che non abbiamo mai scritto che erano tutti incappucciati, sui numeri la nostre fonte, del giorno dopo, compresa la spesa ( 65.000 euro ) è una fonte delle forze dell'ordine, raccolta giornalisticamente, che ovviamente non diremo mai.
Piuttosto visto che la nostra faccia noi ce la mettiamo sempre e sempre viene messa in rilievo con aggiunta di foto, perché la signora giornalista per essere credibile nei messaggi che lancia ( solidarietà diminuita, parlamentari bugiardi ) non cita mai, come in passato, le sue fonti.
E poi il finale forcaiolo. Mamma: " Michele mi ha detto che ha fatto sta cosa". A parte quale cosa ? si è dimenticata di dire che Andrea in udienza ha detto che non è vero niente.
E poi basta con i famigliari partecipi, è una calunnia e ci siamo rotti i coglioni è come se noi utilizzassimo un argomento del tipo, la Bosi è colpevolista perché è la nipote del Sindaco Brunini, ma non lo abbiamo mai fatto e non ci interessa, siamo diversi.
Per quanto riguarda i signori Carmignani e Ugolini del Messaggero, già distintisi in autunno per alcuni articoli da trincea, della serie "ragazzi-terroristi", si sono presi la responsabilità di scrivere nell'articolo Mini-terroristi incastrati dal "regalo" una serie di affermazioni e giudizi a proposito delle "ultimissime intercettazioni dei carabinieri", tirando in ballo Fabrizio, che dovranno provare, perché stavolta non staremo fermi come a novembre e daremo mandato di difenderci contro questi giornalisti guerrieri.

COMITATO 23 OTTOBRE

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